Dopo il rifornimento tutti a bocca aperta. Benzina o elettrico nel dimenticatoio. Quest’auto funziona con il carburante che trovi al bar.
Non vi sveliamo ancora nulla, ma la storia che vi racconteremo qui di seguito potrebbe far correre un brivido lungo la schiena, o forse semplicemente strappare un sorriso ai più avvezzi alle competizioni, specialmente ai rally. Correva l’anno 2014 quando Thierry Neuville, terminato da vincitore il round del Messico del WRC, si trovò nei guai e venne salvato da una bevanda alcolica. Con il radiatore ko e l’obbligo di arrivare al parco assistenza per poter essere definitivamente consacrato, fu fulminato da un’intuizione.

Non avendo nulla tra le mani di liquido, se non una birra Corona che gli era appena stata consegnata come premio, decise di utilizzarla al posto dell’acqua. Alla fine tutto si risolse per il meglio e quell’episodio rimase nella storia e nella mente degli appassionati. Ebbene, qualcosa di analogo, anzi, addirittura più estremo, si è verificato negli States dove sono tutti rimasti scioccati nel vedere un automobilista preferire altro al solito carburante, benzina o elettrico che fosse.
Vecchio pick-up abbandonato torna in vita grazie alla vodka, l’esperimento manda in estasi il web
L’epoca moderna ci ha abituato un po’ a tutto, ma qui ci troviamo davanti ad un unicum. A differenza del racconto di corsa che abbiamo fatto prima dove la decisione atipica del pilota Hyundai era stata presa per necessità e nell’emergenza, in questo caso si è trattato di un semplice esperimento condotto da alcuni “malati” di auto. Ovviamente tutto è finito in rete, sul canale di You Tube AutoVlog, per la precisione.
Il protagonista dalla prova, nonché proprietario del mezzo, ha preso il suo pick-up Ford Ranger del 1994, ne ha svuotato completamente in serbatoio e poi lo ha riempito con della banalissima vodka. E’ importante evidenziare che il veicolo non è stato modificato o adattato, ma è rimasto identico a com’era. Dopo aver acceso il motore, si è potuto notare che effettivamente funzionava, ma dopo pochi istanti si è spento.

Come è stato possibile? Tutto merito dei propulsori anni ’90 che avevano la capacità di tollerare diversi tipi di combustibile grazie a regole più permissive per quanto riguarda l’inquinamento e la loro meccanica era molto robusta ed efficiente. Il consiglio è ovviamente di non replicare nulla di analogo su automobili attuali. Il rischio è quello di creare danni, anche gravi.