Un piccolo gesto che può valere un pieno di benzina. La domiciliazione del bollo è uno di quei vantaggi silenziosi che spesso passano inosservati
Non fa notizia. Non urla in prima pagina. E non cambia la vita. Ma è lì da anni, un piccolo sconto legato al bollo auto che continua a passare inosservato per pigrizia, disillusione o, più banalmente, per ignoranza dell’informazione. E invece, in tempi in cui si pesa pure il prezzo delle zucchine, potrebbe fare comodo.
Basta un addebito automatico. Un clic fatto una volta sola. E ogni anno ci si ritrova con qualche euro in più in tasca, senza neanche pensarci.
Il concetto è semplice: chi sceglie la domiciliazione bancaria del bollo auto, in alcune Regioni italiane, ha diritto a uno sconto sul pagamento. Non un regalo, ma un riconoscimento per chi si fida e automatizza il pagamento: niente file, niente scadenze dimenticate, zero preoccupazioni.
Le cifre? Variano. In Lombardia si arriva al 15%, in Emilia-Romagna al 10%, così come in Veneto, Campania e Lazio. Non è poco, considerando che il bollo per un’auto media può oscillare fra i 180 e i 300 euro: parliamo anche di 20-40 euro di risparmio. Roba che un pieno quasi te lo copre.
La procedura non è complicata. Cambia un po’ da Regione a Regione, ma nella maggior parte dei casi si può fare tutto online: si entra sul sito della Regione, si compila il modulo di richiesta e si autorizza l’addebito diretto su conto corrente. Alcune banche consentono di farlo direttamente dal proprio home banking.
Una volta fatto, il sistema si rinnova da solo ogni anno: il bollo viene pagato il giorno giusto, senza margini di errore o multe da “mi ero dimenticato”. E se un giorno si cambia idea, si può disattivare tutto con una semplice revoca.
Ma c’è di più: oltre allo sconto e alla comodità, si evita anche il rischio di incappare nelle solite trappole da ritardo, che possono costare anche più del bollo stesso in sanzioni e interessi.
Ci sono però due limiti importanti da conoscere. Il primo è che non tutte le Regioni aderiscono all’iniziativa: Sicilia, Calabria e alcune altre non prevedono sconti. Il secondo è più strutturale: anche dove esiste lo sconto, il peso delle accise e dell’Iva continua a farsi sentire.
Per ogni euro pagato di bollo, una fetta enorme va direttamente allo Stato. E in un Paese dove ogni tentativo di riforma della tassa di possesso sembra un tabù, anche le agevolazioni fanno fatica a emergere.
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