Molti italiani hanno paura per ciò che può accadere e si rischia di restare a piedi.
Sono sempre di più gli italiani che si trovano nelle condizioni di dover fare attenzione alle nuovi Leggi che stanno diventando sempre più limitanti nelle città. Infatti sono tanti i Comuni che di fatto hanno deciso di far partire un vero e proprio attacco nei confronti delle auto termiche e private.
In particolar modo nei grandi Comuni diventa un’impresa titanica mettersi al volante di una vettura privata, con i blocchi che ormai sono sempre più frequenti. Lo si vede soprattutto con le automobili a gasolio, con queste che sono prese di mira come poche altre volte si era visto nella storia recente.
Ecco dunque come mai sono tantissimi gli italiani che ora devono fare attenzione, perché da un giorno con l’altro la propria auto può diventare inutile e non si potrà più girare. Una decisione dunque che ha davvero dell’incredibile, ma che può diventare realtà e sono diversi i modelli che ora rischiano tantissimo.
BMW, Fiat e tanto altro: quanti modelli Euro5 a gasolio
Da qualche giorno è arrivata la notizia che è una vera mazzata per gli automobilisti, visto come dall’1 ottobre nel Nord Italia ci sarà un durissimo blocco per le auto a gasolio Euro5. Una scelta che senza dubbio lascia molto perplessi, considerando come queste sono delle vetture ancora moderne e di certo non da cambiare.
Tra queste vi è per esempio la BMW Serie 1 di prima generazione, con questa che era molto apprezzata e di moda soprattutto tra i giovani. Naturalmente c’è anche la Fiat, con la casa italiana che rimane il marchio maggiormente richiesto sul mercato del Belpaese, con la Panda che ormai non produce più vetture a gasolio, ma che ha avuto nella versione Euro5 una delle più vincenti.
Non mancarono di certo le vendite anche per eccellenti auto come la Punto o la 500. Attenzione anche a un’altra grande vettura che andava di moda tra il 2009 e il 2015, con la Audi A3 che è senza dubbio un’auto ben presente sul mercato italiano e che rischia di non potersi più muovere nei Comuni al di sopra dei 30 mila abitanti tra Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte. Una scelta che mira al rispetto dell’ambiente, ma allo stesso tempo che fa molto discutere.
