Oggi vi racconteremo una storia che ha del clamoroso, ma vi assicuriamo che è tutto vero. Un ricco collezionista si è beccato un rifiuto dal Cavallino, che ha scelto di non vendergli una supercar.
La Ferrari è un sogno per gli appassionati di auto, ma la gran parte delle volte, si tratta di un qualcosa di irraggiungibile, visti i prezzi della gamma, che partono da oltre 200.000 euro. Alcune edizioni speciali possono superare anche il milione di euro, e ciò rende bene l’idea di quanto queste auto siano esclusive. Ma forse, è anche questo aspetto che riesce ad amplificarne il mito agli occhi dei fan.

Al giorno d’oggi, la casa di Maranello è in forma smagliante in chiave prodotto, ed è pronta a svelare tante altre supercar nel corso dei prossimi mesi. Tuttavia, oggi faremo un salto indietro nel tempo, per parlarvi di una delle Ferrari più belle ed uniche degli ultimi anni, finita al centro di una battaglia legale. Il Cavallino si è rifiutato di venderla ad un ricco cliente, che aveva tutte le carte in regola per poterla acquistare. Il caso ha fatto il giro del mondo in poche settimane, e si è risolto con un esito drammatico per colui che sognava di possedere questa vettura.
Ferrari, l’esito della causa dopo la mancata vendita
Il protagonista della vicenda è il collezionista statunitense Preston Henn, molto noto oltreoceano per le sue possibilità economiche e per il grande amore mostrato verso le auto di lusso. Nel 2016, volle a tutti i costi acquistare una Ferrari LaFerrari Aperta, ma decise di fare causa alla casa italiana, che si rifiutò di vendergliela. L’auto, in edizione limitata, non faceva parte della gamma tradizionale, ma era riservata ad una ristretta cerchia di clienti selezionati dalla casa di Maranello. Ebbene, una volta che Henn ha avanzato la propria richiesta, si è sentito rispondere che tutti i modelli erano già stati assegnati.

In buona sostanza, Henn era arrivato tardi, ma non si è dato per vinto. Henn ha inviato un assegno di un milione di dollari al presidente dell’epoca, Sergio Marchionne, ma non c’è stata alcuna risposta. A quel punto, è passato all’attacco, ed ha scelto di fare causa alla Ferrari per danno di immagine. Il processo è stato avviato dal Tribunale della Florida, ma fu lo stesso Henn a rinculare, visto che le spese sarebbero state esagerate. In seguito, il collezionista è morto per cause naturali.