Brutte notizie per il colosso dei motori, la notizia rischia di spaccare in due il mercato. La stangata è pesante da digerire: cosa è successo
Cosa bolle nella pentola dell’Automotive? Non arrivano buone notizie per uno dei colossi più imponenti (ed importanti) dei motori. Si tratta di un gigante delle due ruote, che ha ricevuto una stangata piuttosto pesante dalle autorità. Una multa milionaria, che dovrà gestire nel corso di questo 2025 e che rischia di spaccare in due il mercato motociclistico. Almeno nel peggiore degli scenari.

Al centro della vicenda è finita Harley-Davidson, che è stata colpita in maniera molto dura dagli organi Antitrust del Giappone. Il ramo nipponico della gloria casa produttrice di Milwaukee è sotto indagine della Fair Trade Commission dallo scorso luglio del 2024. Il procedimento formale aperto nei confronti del colosso delle moto monitora su una sospetta violazione della legge antimonopolio.
Gli accertamenti degli inquirenti sono andati avanti per oltre un anno e hanno portato ad una sanzione di 200 milioni di yen (parliamo di circa 1.4 milioni di dollari, ndr), oltre ad un ordine di cessazione immediata delle pratiche contestate. Non si tratta di una prima volta in Giappone, visto che per comportamenti simili anche BMW Japan era stata sanzionata dalla Fair Trade Commission delle autorità Antitrust nipponiche.
Harley-Davidson multata in Giappone: violate le norme antitrust, ecco come
Stando a quanto comunicato dagli inquirenti giapponesi, Harley-Davidson Japan è stata sanzionata sulla base delle violazioni delle norme antitrust. Nel pratico, il marchio made in USA avrebbe imposto ai propri concessionari target di vendita sempre più elevati e stringenti, a partire dal 2020. Il ramo giapponese di Harley ha rincarato la dose, minacciando la perdita del contratto o la mancata riconferma per i dealer incapaci di raggiungere le quote di vendita prefissate.

Un meccanismo ad alta pressione, che avrebbe spinto gli stessi dealer ad acquistare in prima persona le moto rimaste invendute nei concessionari. Il tutto pur di non rischiare di spaccare il mercato locale, perdendo il contratto di vendita e non rispettando le cifre imposte da Harley-Davidson Japan.
In Giappone, questa pratica ha dure conseguenze sul valore della moto. I veicoli acquistati ma invenduti sono classificati come usati mai utilizzati, intaccando la cifra d’acquisto degli stessi. Quindi i concessionari coinvolti acquistavano in perdita le Harley in eccedenza, mandando in tilt il bilancio. Un qualcosa che l’Antitrust giapponese ha subito stoppato con una durissima multa e l’alt immediato a pratiche simili.