I sindacati si schierano contro il nuovo accordo trovato da Stellantis. La crisi dell’automotive preoccupa i metalmeccanici italiani.
Il periodo buio del settore automobilistico si ripercuote sui contratti di lavoro e sull’incertezza dei dipendenti italiani di Stellantis. Per difendere loro, i sindacati si sono schierati apertamente contro il nuovo accordo raggiunto da parte del Gruppo, ancora poco chiaro per il futuro degli operai.

A parlare della situazione sono stati sia alcuni dirigenti di Stellantis che alcuni esponenti della FIOM e della CGIL. Le loro parole mettono in chiaro le posizioni contrastanti emerse ormai da tempo e che non riescono affatto a trovare un punto d’incontro. Per il momento, all’interno di uno stabilimento italiano è stato assicurato lavoro almeno fino alla fine di quest’anno.
Dopodiché, però, si naviga a vista, sperando che la situazione internazionale riguardante il settore dell’automotive migliori da un momento all’altro. Per il momento, però, i sindacati sono preoccupati per ciò che potrà succedere in un futuro sempre più prossimo.
Stellantis e Sic-Europe trovano l’accordo, la posizione dei sindacati
Entro la fine del 2025, grazie a un accordo concluso da parte di Stellantis Pro One con l’azienda leader nel settore del trasporto Sic Europe, verranno assemblati nello stabilimento di Atessa 1.200 veicoli. L’accordo prevede la fornitura di modelli come Fiat Ducato, Citroen Jumper, Opel Movano e Peugeor Boxer, ossia tutti modelli facenti parte del segmento large. Secondo l’LCV Business Unit Director per Stellantis, Domenico Gostoli: “Tramite questo accordo Stellantis conferma il suo impegno nel porre al centro degli obbiettivi le esigenze della clientela” (Fonte: Formulapassion.it).

Inoltre, ha aggiunto le seguenti parole: “Tramite la nostra gamma multi-brand accompagniamo i nostri modelli verso una transizione propensa a una mobilità più efficiente, sostenibile e flessibile”.
Di contro, però, i sindacati sembrano essere parecchio preoccupati per quanto riguarda il futuro dei dipendenti di Stellantis. “Le lavoratrici e i lavoratori chiedono soprattutto chiarezza e delle certezze per il futuro”, fanno sapere la FIOM e la CGIL.
Anche il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, la stessa che ospita lo stabilimento di Atessa, ha preso parola nel dibattito. “La crisi internazionale dell’automotive ha delle ripercussioni anche sul nostro territorio. Ad Atessa anche durante il periodo del Covid i livelli produttivi erano rimasti alti. L’UE deve prendere coscienza di tutte le conseguenze dovute alle sue scelte”, ha affermato.