Il diesel ancora al centro delle discussioni. Ecco l’annuncio ufficiale che cambia tutto. Tutti i dettagli a riguardo.
In Italia è ancora molto amato e ricercato nonostante la demonizzazione messa in atto ormai da tempo da parte dell’Unione Europea che dal 2035 ha deciso di metterlo al bando come tutte le altre forme di alimentazione non “verde”. Di tanto in tanto il diesel torna a popolare i media con notizie buone per allarmare i possessori di veicoli che si muovono grazie a questo tipo di carburante. Spesso contradditorie le novità al riguardo sono in grado di mandare in confusione anche i più attenti al tema.

Ne è un esempio quanto diffuso di recente, presto smentito da un dietrofront dal sapore di pezza messa per bloccare le inevitabili polemiche, oltre alle problematiche legate all’obbligo conseguente per molti italiani di dover cambiare o auto o strumento di lavoro per quanto concerne i mezzi ad uso commerciale. Dunque, per chi avesse perso gli ultimi passaggi di una questione che molto probabilmente farà parlare ancora per molto tempo, qui di seguito vi illustreremo le ultime decisioni.
Stop alle auto diesel Euro 5, cosa succederà nei prossimi mesi e chi verrà coinvolto
Avrebbe dovuto entrare in vigore dal prossimo settembre, ma il divieto di circolazione dei diesel in quattro regioni italiane è saltato, o perlomeno si è alleggerito. Cosa significa? Che l’emendamento al Decreto Legge Infrastrutture da poco approvato vedrà una maggior flessibilità delle limitazioni, oltre ad un coinvolgimento più importante dei Comuni che potranno quindi regolare l’argomento secondo le proprie esigenze.
Nel dettaglio, l’alt ai veicoli di categoria N1, N2 ed N3 alimentati a gasolio e di classe Euro 5, non sarà più fissato per l’autunno in arrivo, bensì per quello del 2026. A festeggiare anche le piccole realtà con un massimo di 30mila abitanti che non saranno più interessate dal blocco, al contrario di quelle che contano almeno 100mila persone che, a discrezione dell’amministrazione locale potranno essere costrette al cambio auto.

Sempre ai Comuni verrà data l’opportunità di trovare strategie alternative per abbassare l’emissione di sostanze nocive in modo da restare all’interno dei limiti imposti dalla Commissione comunitaria. Chi abita in Lombardia avrà inoltre una chance in più dal nome MoVe-In. Si tratta di uno strumento da installare sulla propria vettura dal costo di 50 euro e di 20 euro per ogni rinnovo che concede la possibilità di muoversi liberamente, ma soltanto per un chilometraggio definito.